La missione archeologica italo-irachena a Tell as-Sadoum (governatorato di Al-Qādisiyyah, Iraq centro-meridionale) nel corso della prima campagna di scavo condotta nel mese di ottobre ha ottenuto rilevanti risultati che permettono di ricostruire interessanti aspetti della storia dell'antico centro.
Di grande importanza è il ritrovamento di un centinaio di testi cuneiformi, con otto tavolette in argilla intere o quasi, otto frammentarie, tre buste e frammenti di dimensioni più piccole oltre a novanta cretule in argilla di cui una quarantina con impronte di sigillo, le altre con impressioni di corda. Tell as-Sadoum è stata identificata con l'antica città di Marad, importante centro mesopotamico sede di un dinastia locale di sovrani nel corso del XIX secolo a.C. Menzionata nelle fonti cuneiformi a partire dal periodo protodinastico (III millennio a.C.), fu sede dell'importante tempio Eigikalama 'Occhio del Paese' consacrato al culto della divinità poliade Lugal-Marada che rimase in uso per lungo tempo e fu più volte ricostruito fino al periodo neobabilonese.
Il sito che si estende su una superficie di 50 ettari è collocato sul braccio Arahtu dell'Eufrate, al centro di un'area tra le più ricche di storia dell'intera Mesopotamia. Gli scavi hanno interessato i livelli al di sotto di un edificio templare in mattoni crudi che occupa la sommità del tell principale Bint ish-Shaikh (Area A) e lo scavo di due quartieri, uno residenziale (Area B), l'altro produttivo (Area I), restituendo una sequenza di occupazione che sembra coprire tutto il periodo compreso tra la fine del III millennio a.C. (periodi di Accad e Ur III) e l'inizo del II (periodo di Isin-Larsa/antico paleobabilonese). Alla luce dei primi risultati e dei rari ritrovamenti effettuati le prospettive per una continuazione delle ricerche sul campo e di un programma di interventi multidisciplinari appaiono molto promettenti.
Le ricerche a Tell as-Sadoum sono parte di un progetto più ampio di scavo, ricognizione e scambio di competenze che vede coinvolte le Università di Pisa, Siena e Al-Qādisiyyah, condiretto da Anacleto D'Agostino (Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere, Università di Pisa), Valentina Orsi (Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali, Università di Siena) e Abbas al-Hussainy (Dipartimento di Archeologia, Università di Al-Qādisiyyah). La spedizione è stata resa possibile grazie al fondamentale contributo della Fondazione Oriente Mediterraneo.
Fig. 1 – Tavoletta con iscrizioni cuneiformi.
Fig. 2 – Cretula in argilla con impronta di sigillo.
Fig. 3 – Muri in mattoni crudi al di sotto del terreno superificale.